On dirait des dessins d’art surréaliste. Ou des planches botaniques d’espèces qui n’existent plus, qui n’ont jamais existés ou pas dans cette planète. Mais non. Ce sont des dessins scentifiques. Tracés par le Prix Nobel Santiago Cajal pendant les prémières décennies du siècle dernier. Dessins qui reproduisent le tissu cérebrale et étudient ces parcelles magnifiques que sont nos cellules neuronales.
Si direbbero dei disegni d’arte surrealista. O tavole botaniche di specie che non esistono più, che non sono mai esistite o non in questo pianeta. Invece no. Si tratta di disegni scientifici. Tracciati dal Premio Nobel per la Neuroscienza Santiago Cajal durante i primi decenni del secolo scorso. Disegni che riproducono il tessuto cerebrale e studiano quelle particelle magnifiche che sono le nostre cellule neuronali.
Ce qui est intéllettuellement amusant c’est la faute de
notre perception d’hommes du XXI siècle. Nous vivons dans l’idée préconçue qui
voudrait science et art, science et esthétique tout à fait opposées, reléguées
aux antipodes, l’une visant à la substance, l’autre à l’apparence, n’ayant rien
à se dire et sans connextion aucune. Nous nous sommes éloignés du dessin qui
servait encore d’expérience méthodique de connaissance, instrument privilégié de compréhension avec la
photographie naissante et les chambres claires; parfois le seul moyen d’enquête
possible.
Ciò che è intellettualmente divertente, è lo sbaglio della nostra percezione di uomini del XXI secolo. Viviamo infatti dell’idea preconcetta che vorrebbe scienza e arte, scienza ed estetica del tutto opposti, relegati agli antipodi, l'una mirando alla sostanza, l'altra all'apparenza, senza nulla da dirsi e senza alcuna connessione fra loro. Ci siamo allontananti dal disegno come esperienza metodica di conoscenza, strumento privilegiato di comprensione assieme alla nascente fotografia e alle camere chiare (o camere ottiche). A volte il solo modo di ricerca possibile.
Ciò che è intellettualmente divertente, è lo sbaglio della nostra percezione di uomini del XXI secolo. Viviamo infatti dell’idea preconcetta che vorrebbe scienza e arte, scienza ed estetica del tutto opposti, relegati agli antipodi, l'una mirando alla sostanza, l'altra all'apparenza, senza nulla da dirsi e senza alcuna connessione fra loro. Ci siamo allontananti dal disegno come esperienza metodica di conoscenza, strumento privilegiato di comprensione assieme alla nascente fotografia e alle camere chiare (o camere ottiche). A volte il solo modo di ricerca possibile.
Ce qui est sublime aussi, et peut-être plus, c’est le démenti
qui nous fait subir aujourd’hui notre
état de perpétuels émotifs. Dans notre actuelle exagération des sentiments,
nous avons le besoin continuel de faire tout passer et juger par l’émotion
extrême. Mais ce sentiment amplifié, et pourtant superficiel, se révèle
toujours inadapté pour percevoir les milles nuances intérmediaires d’une
expérience. Et donc, la comprendre. Notre sensibilité contémporaine, qui se
nourrit d’un language de gestes excessifs et d’adjectifs superlatifs, est
souvent fictice et démostative, et ne comprend plus ce genre de sensibilité, autre,
plus elevée et perçante, qui peut accompagner, aider à bâtir ou constituer tout
à fait une oeuvre “scientifique”. Passion et méthode; beauté et discipline.
Ensemble.
Ma quel che è sublime addirittura, è la smentita che ci fa subire oggi il nostro stato di perenni emotivi. Nella nostra perpetua esagerazione dei sentimenti, dobbiamo giudicare e far passare tutto attraverso l’emozione estrema. Ma questo sentimento amplificato, e tuttavia superficiale, si rivela spesso inadeguato per percepire le mille sfumature intermedie di un’esperienza. E quindi capirla. La nostra sensibilità contemporanea, che si nutre di un linguaggio di gesti eccessivi e di aggettivi superlativi, è spesso fittizia e dimostrativa, e non capisce più quel genere di sensibilità, altra, più alta e penetrante, che può accompagnare, aiutare a comporre o costituire un’opera “scientifica”. Passione e metodo; bellezza e disciplina. Insieme.
Ma quel che è sublime addirittura, è la smentita che ci fa subire oggi il nostro stato di perenni emotivi. Nella nostra perpetua esagerazione dei sentimenti, dobbiamo giudicare e far passare tutto attraverso l’emozione estrema. Ma questo sentimento amplificato, e tuttavia superficiale, si rivela spesso inadeguato per percepire le mille sfumature intermedie di un’esperienza. E quindi capirla. La nostra sensibilità contemporanea, che si nutre di un linguaggio di gesti eccessivi e di aggettivi superlativi, è spesso fittizia e dimostrativa, e non capisce più quel genere di sensibilità, altra, più alta e penetrante, che può accompagnare, aiutare a comporre o costituire un’opera “scientifica”. Passione e metodo; bellezza e disciplina. Insieme.
Pourtant la juissance intéllectuelle et esthétique de ces
dessins reste intacte. Selon leur auteur ce sont nos “papillons de l’âme”. Une
recherche passionnée et constante poursuivie pendant une grande partie de sa
vie. A l’aide des chambres claire et du dessin (au crayons, à la
plume) Cajal a essayé de transposer en images l’univers énigmatique et
fascinant de notre cerveau, le siège de toute chose.
Tuttavia, il godimento intellettuale ed estetico di questi disegni rimane intatto. Per il loro autore si tratta delle nostre “farfalle dell’anima”. Una ricerca appassionata e costante che è durata per buona parte della sua vita. Con l'aiuto di camere chiare e del disegno (matita o penna) Cajal ha cercato di trasporre in immagini l'universo enigmatico e affascinante del nostro cervello, la sede di tutte le cose.
Ainsi il écrivait en 1894:
Così scriveva nel 1894:
Tuttavia, il godimento intellettuale ed estetico di questi disegni rimane intatto. Per il loro autore si tratta delle nostre “farfalle dell’anima”. Una ricerca appassionata e costante che è durata per buona parte della sua vita. Con l'aiuto di camere chiare e del disegno (matita o penna) Cajal ha cercato di trasporre in immagini l'universo enigmatico e affascinante del nostro cervello, la sede di tutte le cose.
Ainsi il écrivait en 1894:
Così scriveva nel 1894:
"The garden of neurology offers
the investigator captivating spectacles and incomparable artistic emotions. In
it, my aesthetic instincts were at last full satisfied. Like the entomologist
hunting for brightly colored butterflies, my attention was drawn to the flower
garden of the gray matter that contained cells with delicate and elegant forms,
the mysterious butterflies of the soul, the beating of whose wings may some day
(who knows?) clarify the secret of mental life. […] Even from the aesthetic
point of view, the nervous tissue contains the most charming attractions. In
our parks is there any tree more elegant and luxurious than the Purkinje cell
from the cerebellum or the psychic cell, that is the famous cerebral
pyramid?"
Pour mieux s'approcher du travail (et la vie) de Cajal:
Per approfondire il lavoro (e la vita) di Cajal:
Per approfondire il lavoro (e la vita) di Cajal:
http://thebeautifulbrain.com/tag/cajal/page/2/
Tutte le immagini del post sono state tratte dall'archivio dell'Istituto Cajal di Madrid.
Toutes les images utilisées dans ce post ont été tirées des archives de l'Institut Cajal de Madrid.
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