L'autunno prosegue con un nuovo numero della rivista trimestrale AWAND. Da qualche tempo contribuisco alla pubblicazione con la rubrica Libro d'artista. Negli ultimi numeri ho avuto il piacere di confrontarmi e poi scrivere del lavoro di Sabrina Mezzaqui sui Quaderni di Hannah Arendt; con Daniela Lorenzi, che ha stampato il Giardino aperto di Alessandra Angelini e Paolo Cottini ispirato al magico giardino di Vico Morcote di sir Peter Smithers. E poi con Piera Luisolo per i suoi Corpi vegetali; con Marina Bindella per Oceanografia; con Gianpaolo Pagni su No Body, e con altri ancora. Lo scopo primario del mio scrivere è quello di restituire la grande ricchezza e varietà del libro d'artista contemporaneo, mostrando personalità ed esiti diversi pur utilizzando lo stesso medium artistico.
A fianco della consueta rubrica, stavolta dedicata ai libri di piombo di Anselm Kiefer, il numero in uscita è speciale perché ospita anche un altro contributo: un pezzo sulle Edizioni del Buon Tempo. Sotto forma di intervista a quattro voci, l'articolo tratteggia personalità e intenzioni del fondatore della casa editrice di libri d'artista, Lucio Passerini. Le quattro testimonianze offrono altrettanti punti di vista, diversi e complementari, per ripercorrere l'avventura editoriale di Passerini, la sua cifra stilistica, le scelte e le passioni. Le voci sono di: Chiara Nicolini, esperta di libri e manoscritti antichi, responsabile del dipartimento della casa d'aste Gonnelli di Firenze; Edoardo Fontana, xilografo, graphic designer e curatore di mostre; Sandro Berra, collaboratore della Tipoteca Italiana di Cornuda (TV) e Valeria Brancaforte, xilografa e artista visiva. Tutte persone che hanno conosciuto da vicino e collaborato con Lucio Passerini e Il Buon Tempo. Un tributo, secondo me doveroso, a pochi mesi dalla scomparsa.
La rivista, oltre che di libro d'artista, grafica d'arte e stampa manuale, mette in luce in ogni numero vari aspetti del fare artistico: musica, letteratura, arti visive, cinema, con la vocazione di riunirli tutti senza pregiudizi. Che siano approfondimenti o brevi pezzi a stimolare la ricerca individuale, AWAND ospita anzitutto la passione per l'arte in tutte le sue forme. E di questi tempi è cosa rara. Lunga vita ad AWAND!
