martedì 7 gennaio 2014

Trent'anni

Trent'anni, il tempo dal quale la rivista Andersen esiste. Quando ancora i canali di scambio, informazione, condivisione sul mondo della letteratura e l'illustrazione per l'infanzia in Italia erano pochi e da cercare con fatica. Oggi i tempi sono cambiati, i riferimenti si sono moltiplicati, virtualizzati, a volte confusi. Andersen è cresciuta, alimentando i confronti e le idee, grazie a firme come quelle di Walter Fochesato o Ferruccio Giromini, veicolando contenuti e ponendosi sempre come mezzo di promozione alla lettura e sensibilizzazione al libro illustrato, con grande attenzione alle parole e alle immagini. Ma l'evoluzione della comunicazione negli ultimi anni ha portato il digitale ad imporsi rapidamente come mezzo preferenziale, comodo ed immediato, efficace e veloce. Spesso però promuovendo l'informazione spot, il commento facile e rapido, l'immagine appariscente ed accattivante, di smalto. In questo nuovo contesto, probabilmente irreversibile, la stampa tradizionale è ovviamente entrata in sofferenza. Quella indipendente ancora di più. Oggi Andersen non può nemmeno più contare sul supporto delle biblioteche e delle scuole, i tagli toccano addirittura le acquisizioni di quel che compone una biblioteca: i libri, le riviste. Sarebbe più che un peccato, un danno, non trovare più Andersen negli scaffali delle sale di lettura. Mancherebbe una forma di comunicazione di idee e riflessioni non sostituibile da altre, ma a quelle affiancabile e integrante. Una pagina fecebook è attiva e una dedicata è stata da poco attivata qui. Salviamo insieme Andersen?


Andersen con una mia immagine in copertina, maggio 2009.