martedì 14 novembre 2017

Vanessa Bell e la Hogarth Press



La collaborazione professionale tra Vanessa Bell e Virginia Woolf data dagli esordi dell’avventura editoriale dei coniugi Woolf. Vanessa illustrò tutti gli scritti della sorella, tranne il suo primo racconto The mark on the wall. Dalla fondazione della Hogarth Press, nel 1917, Vanessa realizzò copertine di romanzi e racconti, ma anche intere serie di illustrazioni, a “decorare”, come si legge nella edizione originale di Kew Gardens, i testi di Virginia e degli altri autori della casa editrice londinese.


Questo aggettivo dice molto dell’approccio dell’artista: sappiamo che Vanessa non leggeva i testi di Virginia prima di farne la copertina, non intendeva suggerire o riassumere il testo in un’unica immagine, semmai il lavoro si faceva sulle parole evocatrici del titolo. In ogni caso per Vanessa, come lo era in molti altri campi per gli altri membri del Gruppo di Bloomsbury, il libro e la sua veste, cioè sostanza e forma, avevano eguale peso.


Ecco che allora la sovraccoperta è studiata nei dettagli; anche il dorso e la quarta di copertina hanno la loro importanza. Oltre a ciò che veicola, il libro è anzitutto un oggetto pari ad altri manufatti artistici, un oggetto da guardare e usare, che partecipa alla scenografia di un interno artisticamente interessante e piacevole. Ricordiamo a questo proposito la biblioteca personale di Shakespeare di Virginia Woolf, interamente dipinta dagli amici del Gruppo di Bloomsbury (qui sotto parte della raccolta, conservata a Monk's House).


Alcune delle copertine realizzate da Vanessa Bell per la Hogarth Press sono piuttosto note. Le illustrazioni interne dei libri invece ci sono meno familiari. Realizzate perlopiù con la tecnica della xilografia a un solo colore- il nero- testimoniano dell’interesse e dello studio delle avanguardie storiche europee, il gusto per l’arte africana, la lezione dei grandi maestri del post-impressionismo francese (Bonnard, Lautrec, ma anche Matisse e Picasso- qualche esempio qui sotto, che ci aiuta a rintracciare i riferimenti di Vanessa). 



Nelle copertine la predilezione per le arti applicate, il gusto per l’ornamento, sono marcati ed espliciti, sia nei raffinati abbinamenti cromatici, che negli eleganti e caratteristici motivi a cerchi sovrapposti o nei fregi a croce, cifra e motivo che si ripete nella produzione di oggetti e nella decorazione d’interni di Vanessa (proponiamo qui di seguito una comparazione).



Nelle xilografie il tratto essenziale e forte conserva straordinariamente la morbidezza del tratto a pennello delle litografie, la tecnica prevalente delle copertine. Nelle illustrazioni interne, tecnica e scelta monocroma obbligano a uno sfrondamento. Alcune pagine sviluppano motivi vegetali e floreali stilizzati, disposti sinuosamente lungo i bordi a incorniciare il testo, più raramente a inframmezzarlo, ma per la maggior parte le immagini sono concepite a pagine singole, quadri isolati dal testo, composti autonomamente.




In altri casi le illustrazioni interne sono a penna, come nelle illustrazioni per Flush. Il tratto è veloce e spontaneo, le attitudini dei personaggi immediate e libere. Meno studiate e più sciolte, queste immagini ci riportano agli album di schizzi di Vanessa Bell, che ci danno la misura di quanto il disegno, come appunto e studio (di paesaggi, personaggi, motivi decorativi e ornamentali) fosse una pratica familiare e quotidiana all'artista.




Infine, ma sono una rarità, in alcuni casi Vanessa Bell concepisce la pagina interamente col disegno. Scrittura calligrafata e illustrazione si legano e si fondono insieme. Non si può non pensare alle illustrazioni di William Blake, ma più in generale al legame profondo tra segni-parole e segni-immagini che da sempre ha accompagnato la storia del libro.



Nel 2015 una mostra al National Museum of Women in the Arts di Washington presentava il lavoro grafico di Vanessa per la Hogarth Press. Da allora questo aspetto della sua attività artistica è stato proposto in maniera episodica ed incompleta. Due mostre a Londra in questo stesso anno (entrambe aperte in febbraio, alla Dulwich Picture Gallery  alla Courtauld Gallery) celebravano il lavoro pittorico dell'artista e il Bloombsbury group, cui entrambre le sorelle Stephen appartenevano. Nell' esposizione alla Courtauld Gallery le arti applicate erano all'onore, in mostra oggetti dipinti, ceramiche, tappezzerie, arredi, una vera prorompente rivoluzione contro l’ascetismo (e la tristezza, secondo il gruppo di Bloomsbury) del mondo quotidiano edoardiano. Ma l'opera grafica rimane meno studiata, e aspettiamo allora un’esposizione delle opere su carta di Vanessa Bell. Nel frattempo possiamo rifarci con qualche titolo storico riproposto con accuratezza dalla Folio Society o scovare in rete qualche rarità.