venerdì 19 ottobre 2018

L'altra faccia delle Origini




Nell’autunno del 1842 Charles Darwin si era da poco trasferito con la moglie e i primi due figli a Down House, nella campagna del Kent, e lavorava con assiduità al manoscritto di “On the Origin of Species by Means of Natural Selection, or the Preservation of Favoured Races in the Struggle for Life”, uno dei testi scientifici più discussi dell’epoca e uno dei fondamenti della moderna biologia. Nella grande casa di campagna, che vantava uno studio confortevole e spazioso, Darwin poteva dedicarsi con metodo e continuità alla stesura delle sue osservazioni e ricerche (era rientrato in Inghilterra con il Beagle sei anni prima) in un contesto familiare tranquilllo ma anche molto vivace, con una prole che di lì a poco sarebbe diventata numerosa. 

Il manoscritto delle "Origini della specie", rivisto e corretto per la stampa e infine pubblicato, venne distrutto da Darwin perché evidentemente ormai privo di interesse. Si persero così 650 pagine scritte di suo pugno, che, oltre al valore storico, possedevano la ricchezza delle annotazioni, i ripensamenti, gli schizzi del naturalista. Tuttavia una piccola ma preziosa parte di quel manoscritto è stata preservata. Fu Darwin stesso a conservarla, per un motivo personale estremamente banale, ma che ci soprende perchè siamo influenzati dal personaggio Darwin (scienziato, biologo) e dimentichiamo che quel personaggio era anzitutto un uomo

Una cinquantina di quei fogli scritti, finirono nelle mani dei numerosi figli, come riserva di carta data o presa per i loro divertimenti. Ed è così che è giunta fino a noi parte dell’”Origini della specie”, nel recto il manoscritto scientifico, nel verso i disegni e gli scarabocchi dei bambini del naturalista, che Darwin, padre affettuoso, volle conservare. 


Grazie al Darwin Manuscripts Project e al lavoro di studenti e docenti dell’American Museumof Natural History di New York che hanno visionato, catalogato e riprodotto digitalmente i manoscritti di Darwin conservati alla Cambridge University Library’s Darwin collection, oggi possiamo vedere quelle pagine.


Riempite di disegni variopinti, realizzati ad acquerello, inchiostro, matite, sono pagine di gioco e vita quotidiana. La curiosità e la vivacità del mondo dell’infanzia si trovano uniti all’influsso dello studio e degli interessi paterni. Ci sono disegni minuziosi di piante, farfalle, animali, soldati in uniforme e scene di guerra, ma anche caricature e una divertente “Battaglia di frutta e verdura”. Sappiamo che tre dei figli di Darwin, Francis, George e Horace, divennero nell’ordine botanico, astronomo matematico e ingegnere. Tra gli appunti e i disegni, una sola storia spicca tra i fogli: The Fairies of the Mountain, evocativa e poetica.



Per sfogliare tra le pagine del manoscritto e indugiare divertiti nei disegni dei figli di Darwin, vi rimando ai siti del Darwin Manuscripts Project e della Cambridge University Library’s Darwin collection.